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| Formula 1 - 16 anni dalla morte di Senna, Il Ricordo di Federico Silletti
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« I ricchi non possono vivere su un'isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità. » Il 1 Maggio di 16 anni fa moriva Ayrton Senna (fonte foto: Williams F1 / Lat), autentica leggenda dei motori non solo per aver perso la vita in un tragico incidente durante il Gran Premio di Imola del 1994, ma anche e soprattutto per le sue straordinarie perfornance in pista; Senna ha infatti vinto 3 titoli mondiali, nel 1988, 1990 e 1991, disputando 162 Gran Premi, vincendone 41, salendo 89 volte sul podio e realizzando 65 pole position.
Senna è nato a San Paolo il 21 Marzo del 1960, ed è ricordato come uno tra i migliori piloti di Formula 1 di tutti i tempi, insieme a Fangio e Michael Schumacher. Per quanto riguarda la sua vita privata Ayrton era un fervente credente, visto che la sua fede aveva radici lontane, nella sua famiglia, nell'educazione ricevuta dalla madre. Nella sua valigetta personale Senna portava con sé la Bibbia e prima di ogni partenza ne leggeva un passo.
In una intervista, dichiarò di aver visto Dio accanto a lui, sullo schieramento di partenza del Gran Premio del Giappone del 1988. Sulla sua tomba, a San Paolo, è scolpita una citazione dalla Lettera di Paolo ai Romani 8,39: «Nada pode me separar do amor de Deus» in italiano Niente mi può separare dall'amore di Dio.
Senna cercava di aiutare chi aveva bisogno, visto che grazie alla sua attività di pilota, dava in beneficenza parte del guadagno che accumulava; la sua opera di carità è stata rivelata dalla sorella solamente dopo la sua morte. Nel testamento del campione brasiliano, grosse somme sono state destinate a opere di beneficenza.
Durante l'anniversario dei dieci anni dalla scomparsa di Senna, la sorella Viviane, rese pubblico un episodio, ufficiosamente scoperto prima, cioè che nella vettura con cui il fratello corse il Gran Premio di Imola, c’era una bandiera austriaca, che Ayrton avrebbe sventolato nel caso avesse vinto, in onore di Roland Ratzenberger, prematuramente morto il giorno precedente durante le qualifiche. Milton Da Silva, padre di Ayrton, dichiarò che il figlio, visti i buoni rapporti con Giancarlo Minardi e i componenti del suo Team, avrebbe espresso il desiderio, a fine carriera, di correre per un anno a bordo di una Minardi, per dare una mano al team nello sviluppo della loro vettura. Il Brasile che quell’anno vinse il mondiale, gli dedicò la vittoria.
Per quanto riguarda la sua carriera, di lui si ricorda la straordinaria rivalità con Alain Prost, che nel 1988, li portò non solo a essere compagni di squadra alla Mclaren, ma anche a giocarsi il titolo, in una stagione dominata, visto che ottennero 15 vittorie su 16 Gran Premi. Il brasiliano portò a casa anche il mondiale del ...Read the whole post... |
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